Le notti

van-gogh-esterno-di-caffe-di-notte-1500-pcs-museum-collection_x5Yj4fjNelle notti d’inverno il tepore della casa in contrasto con il freddo del vetro che ti congelava la punta del naso dava serenità: era come se il buio fuori, intervallato di stelle glaciali  e brina irridescente sui campi, non potesse entrare all’interno del cerchio arancione della stanza…

Le notti di primavera profumavano di gelsomino e di acqua, di rose e di echi lontani di voci di bambini sul sagrato della chiesa all’imbrunire. Erano dolci come solo i ricordi dei voli di rondini seguiti con il naso all’insù sanno esserli…

Le notti d’estate invece sapevano di solitudine, il chiacchiericcio frammisto alla musica spezzettata che giungeva alla finestra ti faceva sentire l’escluso della festa a cui non eri stato invitato: te la immaginavi quella moltitudine di gambe svelate sopra i sampietrini, le luci dei caffè aperti fino a tarda notte, le zanzare che si appiccicavano al sudore della pelle scoperta, le luci del viale che coprivano le stelle, quel voler vivere il giorno quando giorno non era, e tu lontano, dentro una finestra che rimaneva socchiusa, incapace di portarti dentro la stanza la stessa vita che sentivi sbattere fuori, come falena impazzita.

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  1. LorenzoR ha detto:

    Bellissimo racconto, sembra di vedere le immagini che descrivi!! Sembra di sentire gli odori e vedere i colori….hai reso vermanete benissimo la scena!

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    1. lestanzedimichela ha detto:

      grazie davvero :). Sono i quadri di Van Gogh, mi hanno sempre affascinato perchè attraverso il colore pieno raccontano storie intere, basta leggerle.

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